La Fede ritrovata !
Testimonianza di due fidanzati che hanno partecipato al corso di inizio 2008 presso la nostra parrocchia.
È necessaria una piccola premessa prima di descrivere e raccontare l'esperienza vissuta frequentando il corso fidanzati; premessa necessaria per capire meglio i miei stati d'animo ed il mio percorso.
Circa due anni fa, io e il mio attuale fidanzato e, se tutto va bene, futuro marito abbiamo attraversato uno dei momenti di crisi della nostra coppia.
Un'amica, dopo aver ascoltato i miei sfoghi, e dopo aver capito che ciò di cui avevo bisogno era la parola del Signore, mi indirizzò alla messa delle 21 la domenica sera e a momenti di preghiera, chiamati "Le querce di Mamre", presso la Parrocchia dei Frati Cappuccini.
Qualcosa dentro di me si mosse ... il seme della fede era stato buttato. Grazie a Padre Roberto!
Ma come ben sappiamo, un seme per crescere ha bisogno di acqua, di protezione, di cure ... e se non lo si fa, il seme rimane sepolto sotto la terra ... che nel mio caso è stata la frenesia quotidiana, la non voglia di fare fatica, di fare sacrifici ecc ...
Passano un paio di anni e Luca mi chiede di sposarlo ...
Non ci siamo minimamente posti il problema di dover scegliere tra matrimonio civile (in comune) o matrimonio Cristiano, in quanto entrambi abbiamo avuto una cultura e un'educazione religiosa.
La prassi ci obbligava quindi a frequentare un corso per fidanzati. Dove farlo? Non c'erano dubbi ... il mio semino mi stava dando un suggerimento ... anche se non me ne rendevo conto, lui si stava svegliando ...
Così è iniziata l'avventura: 7 giovedì sera, 3 lunedì sera ed una domenica dalle 10 alle 15 circa.
Dopo un iniziale imbarazzo, dato dalle presentazioni che dovevamo fare individualmente, parlando davanti a tante persone, ecco che iniziamo a rompere il ghiaccio, grazie a una persona speciale: Padre Tommaso e alle meravigliose coppie guida, che ci hanno tenuti per mano durante tutto il percorso ...
Eravamo 21 coppie ... ogni sera qualcuno portava un dolcetto, che si appoggiava sul tavolino, e che veniva puntualmente divorato dopo l'incontro: un modo carino per invitarci a fare conversazione e, magari, amicizia.
Come si sono svolte le serate? Dopo aver preso posto su sedie che venivano disposte in modo da formare un quadrato, ci veniva consegnata una fotocopia, che conteneva solitamente una preghiera, una lettura, alcune domande e i compiti per casa.
Dopo aver letto insieme ad alta voce la preghiera, qualcuno leggeva la lettura e poi Padre Tommaso la commentava (Padre Tommaso ha il dono della simpatia e dell'ironia, e quindi le "prediche" volavano ...) dopodichè ci si divideva a gruppi, capitanati dalle coppie guida e si andava in aule diverse a rispondere alle domande e a discutere dell'argomento del giorno. Una persona per ogni gruppo prendeva appunti, diventandone il portavoce. Poi al segnale di Padre Tommaso (che spegneva e accendeva le luci ...) si tornava tutti insieme e dopo che i portavoce avevano letto quel che avevamo elaborato, Padre Tommaso commentava brevemente.
A casa poi avevamo il compito (che ovviamente non corregge nessuno) di discutere di alcuni argomenti ... di farci qualche domanda tra di noi e di parlarne.
Questa cosa è stata molto bella, perché ha permesso a noi due di parlare di argomenti di cui non avevamo mai discusso, senza contare poi che abbiamo cominciato a capire che non bisogna aver paura di dirsi ciò che si sente nel cuore, che è importante non giudicare e soprattutto non sentirsi giudicati.
Sono successe cose "strane" ... il seme ha cominciato ad attecchire ... qualcuno l'aveva annaffiato ... qualcosa si stava muovendo ... il sole lo stava scaldando ...
Le esperienze delle coppie guida, mi hanno fatto riflettere sui diversi aspetti della vita di coppia; sull'importanza del dialogo, della comprensione, della carità e dell'amore.
Sul fatto che il voler bene è una scelta, non è una cosa che oggi c'è e domani non c'è più. Bisogna volere voler bene ...
Ho capito, attraverso la lettura di un brano tratto dal "Piccolo Principe", i motivi per cui ho scelto quella persona, e l'importanza della scelta che abbiamo fatto.
Ho anche colmato delle lacune religiose ... adesso non vedo più Dio come un giudice, come colui che potrebbe lanciarmi fulmini e secchiate d'acqua perché ho peccato, ma lo vedo teso a un grande abbraccio che accoglie anche i miei peccati, che mi ama per ciò che sono ... lo vedo con un elastico intorno, che è la mia fede, che per quanto a volte posso tirare, staccandomi da lui, non si spezza, ma mi conduce dolcemente verso di lui; non vedo più la religione cattolica come una religione che posso decidere di cucirmi addosso come meglio credo ... ma la vedo come una scelta che decidi di fare, che ha delle regole che anche se non sono fatte su misura per le tue esigenze, le devi accettare e rispettare.
Ci sono stati, come dicevo, tre incontri il lunedì sera. Questi sono stati un po' più tecnici. Riguardavano i metodi naturali, la psicologia nella coppia e la bioetica.
L'incontro della domenica è stato quello per me più importante. Mi ha fatto veramente capire il perché mi volessi sposare in chiesa anzi, il "perché" si è formato proprio in quel momento.
Abbiamo passato una giornata tutti insieme. La mattina alle dieci ci siamo incontrati, Padre Tommaso ha parlato un po', poi abbiamo meditato e pregato con Padre Giulio.
Dopo aver pranzato tutti insieme (ognuno di noi ha portato qualcosa, e le coppie guida hanno cucinato), c'è stata la S.Messa (solo per noi, e sull'altare ... un'emozione unica) e ci hanno consegnato la Bibbia ... con un foglio, in cui Padre Tommaso (che ormai era diventato per me importante tanto da volerlo fortemente per la celebrazione del mio matrimonio) aveva raccolto i nostri pensieri emersi da un lavoro di gruppo, riguardanti i consigli su come pregare in coppia ...
Che dire ... la commozione che mi ha accompagnato durante diversi momenti degli incontri serali e durante tutta la giornata domenicale; l'ho vissuta come il movimento della piantina che cresce dentro di me.
Grazie per avermi aiutato a ritrovare la fede. Grazie per avermi dato la consapevolezza di ciò che sto facendo, grazie per avermi reso veramente felice.
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